Halloween storia e significato

Halloween (un termine scozzese per indicare All Hallows’ Eve, ovvero la Vigilia di Ognissanti) è il nome profano che i diurni danno alla Festa delle Ombre, più comunemente nota come Samhain, che significa “fine dell’estate”.

Per le antiche popolazioni celtiche Samhain rappresentava infatti la fine della metà luminosa dell’anno (la vita) e l’inizio dei mesi invernali (la morte), oscuri e freddi.

Quando Giulio Cesare conquistò la Gallia (circa 2070 anni fa) questa festa celtica si integrò nelle usanze romane, che in quel periodo – che si collocava tra la fine del mese di ottobre e i primi giorni di novembre, in base alle zone – celebravano la festa di Pomona, una sorta di ringraziamento per il raccolto, che segnava la fine del periodo agricolo produttivo.

In seguito fu deciso di adottare un’unica data per compiere questa celebrazione: nella notte tra il 31 ottobre e il primo novembre.

Dopo una parziale cristianizzazione dell’Europa, nell’835 Papa Gregorio IV con l’intento di estirpare ogni residuo di paganesimo decise di spostare la Festa di Ognissanti (che prima si teneva il 13 maggio) al primo novembre, per sovrapporla alla vecchia celebrazione pagana.

Tuttavia ciò non bastò a sradicare le antiche usanze, nel X secolo la Chiesa di Roma decise quindi di istituire la Festa dei Morti per il 2 di novembre.

Pur trattandosi di una festa cristiana, durante questa ricorrenza all’epoca oltre che a commemorare le anime dei defunti aveva luogo anche una sorta di carnevale in maschera e, come nella tradizione celtica, si accendevano grandi fuochi.

La Festa delle Ombre è la notte in cui il Velo che separa il mondo dei terreni da quello degli spiriti si assottiglia così tanto da risultare il momento più propizio in assoluto in cui i vivi possono comunicare con i morti.

Le Ombre rappresenta dunque la più importante celebrazione del Culto degli Antenati.

Nella tradizione celtica questo momento segnava anche la fine e, nel contempo, l’inizio dell’anno.

Il 31 ottobre Halloween rappresenta quindi oggi l’aspetto profano, carnevalesco e goliardico – dunque puramente esteriore e materiale – di un qualcosa che è ben più antico e profondo.

Per gli antichi, infatti, la Notte degli Spiriti era un “misterioso momento che non apparteneva né al passato, né al presente, non a questo mondo e nemmeno all’aldilà…”

Si diceva che “tutto è permesso quando la vita e la morte si incontrano, quando l’inizio e la fine si toccano…”

Buone Ombre a chi certe buone usanze le porta ancora nel cuore!

Letteratura di riferimento

Se desideri approfondire ulteriormente l’argomento puoi leggere i seguenti libri:

La Vecchia Religione
Descrive la storia, il folklore e le usanze della Festa delle Ombre.

Vivere la Vecchia Religione
Descrive il rituale per celebrare la Festa delle Ombre, ideale per la pratica solitaria (contiene anche la Chiave di Ecate).

La Visione del Sabba: i Rituali della Wicca
Descrive la storia, il folklore e le usanze di Samhain, e spiega anche il rituale per celebrarlo con altre persone, in gruppo o in congrega.

Striaria: Grimorio di Stregoneria Rituale
Descrive il rito da compiersi la Notte degli Spiriti e contiene anche tutte le pratiche legate al Culto degli Antenati. Ideale per la pratica solitaria.

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