La Magia degli Antichi

Questo articolo si propone di analizzare brevemente l’essenza della Magia praticata dagli Antichi, nei secoli che intercorrono tra il medioevo e il XIX secolo.

La Magia degli Antichi è sempre finalizzata a sortire effetti obiettivo, non ha altri scopi se non quello di realizzare dei desideri di guarigione, d’amore, di morte, di protezione, di fertilità, di possesso materiale e carnale.

Questi sono, in linea di massima, gli scopi principali.

I riti sono semplici, brevi e diretti, basati prevalentemente sulla magia della parola (o della formula), del gesto e del fare, con un impiego minimo di oggetti che – quando sono presenti – è ridotto veramente all’essenziale, in particolare nella Magia popolare.

Questa semplicità, questa immediatezza, queste ritualità così scarne e di rapida esecuzione non devono trarre in inganno il lettore, abituato alla complessità che spesso caratterizza la moderna magia occidentale.

L’uomo antico non ha bisogno di molto, non vive nel disincanto, non ha bisogno di colmare il vuoto dettato dai dubbi e dalla razionalità con una miriade di oggetti e procedimenti sempre più lunghi e complessi.

L’uomo antico sa stare al suo posto, rispetta le regole, fa quello che deve fare senza esitazioni e senza dubitare, e i segreti se li tiene stretti.

La Magia degli Antichi si divide essenzialmente in tre grandi tipologie:

1) Magia popolare
– Stregoneria
– Fattucchieria
– Santeria

2) Magia dotta

3) Necromanzia

La Stregoneria basa i propri riti sul culto degli Antichi Dei, Leland sul finire del 1800 la definì come: “L’ultimo esempio della sopravvivenza di un culto magico-religioso precristiano miracolosamente perpetuatosi nel silenzio delle campagne e nel segreto di boschi incantati”.

La Fattucchieria è forse, a mio avviso, la massima espressione della magia pratica popolare, una sorta di Hoodoo, fatto di riti, formule, scongiuri, filtri e polveri misteriose. Spesso viene confusa con la stregoneria in quanto, trattandosi di un sincretismo, può contemplare anche riti stregoneschi.

La Santeria è il culto dei Santi, talvolta paganamente intesi, in questo caso dietro il nome e l’immagine di alcuni Santi del cattolicesimo si celavano antiche Divinità precristiane il cui culto in questo modo era sopravvissuto e poteva continuare ad essere segretamente professato.

Che si trattasse di spiriti di defunti, ritenuti depositari di poteri miracolosi quando furono terreni, o di antiche Divinità nascoste sotto false spoglie, la gente si rivolgeva ai Santi per ottenere delle grazie, in quanto aveva più fiducia in essi che nel Dio della Chiesa di Roma e nel suo esotico Messia.

Oggi è ancora così, il culto dei Santi e quello Mariano risultano preponderanti all’interno del cattolicesimo.

Se la Magia popolare era praticata prevalentemente dalle donne, la cosiddetta Magia dotta era invece una prerogativa esclusivamente maschile della classe agiata o se non altro colta, composta da chierici, notai, avvocati, medici, nobili.

Essa affondava le sue radici nella tradizione giudeo-cristiana, utilizzando salmi e orazioni tratti dalla bibbia per scopi magici, per realizzare talismani, talvolta per evocare “angeli” nella speranza di accordarsi dei favori, ma generalmente cercando di sottomettere dei “demoni” per costringerli ad eseguire la volontà del Magus.

La Necromanzia si rivolge invece ai morti, per interrogarli in cerca di presagi o per chiedere dei “favori”. Essa può contemplare anche le forme di magia più oscura, e in questo caso è da considerarsi la pratica più pericolosa in assoluto. Lo spiritismo sorto verso la metà del 1800 deriva dalla necromanzia, è una sorta di forma “bonaria” di essa – che in genere cerca solo di stabilire un dialogo con i defunti, normalmente i propri cari – tuttavia non priva di pericoli (vedi le importanti considerazioni e avvertenze contenute nel libro Vampiri).

Queste sono in sintesi le diverse espressioni della Magia praticata dagli Antichi, nell’arco temporale che è stato preso in considerazione.

Ritengo sia molto importante per il ricercatore moderno sapere come agivano gli antichi, prima che sorgesse la Società Teosofica di Madame Blavatsky e successivamente ad essa l’Ordine Ermetico dell’Alba Dorata (meglio nota come Golden Dawn), prima della fondazione dell’Ordo Templi Orientis, prima dell’opera del celebre magista inglese Aleister Crowley.

A tale scopo Aradia Edizioni ha già pubblicato ben 5 libri sull’argomento che mostrano i diversi riti della Magia popolare nella sua completezza, e anche alcuni aspetti della Magia dotta, per il momento però senza prendere in considerazione la demonologia e l’angelologia.

Letteratura di riferimento

Questi sono i testi che sono stati selezionati da Aradia Edizioni per mostrare al lettore contemporaneo la Magia degli Antichi:

I Canti di Aradia: il Vangelo delle streghe italiane
Contiene antichi riti e incantesimi di stregoneria.

Il Grimorio della Strega: Incantesimi, Invocazioni, Amuleti e Divinazioni
Contiene riti, oracoli e incantesimi di stregoneria antica e descrive anche alcune pratiche del culto dei Santi paganamente intesi.

L’antica stregoneria italiana
È l’opera più completa per comprendere la stregoneria antica, la terza edizione (2015) contiene anche un apposito capitolo che mostra degli antichi incantesimi.

I rituali della Fattucchieria
Contiene oltre 60 riti, incantesimi e pratiche di fattucchieria.

La magia dell’Hoodoo
Contiene oltre 25 incantesimi e più di 30 preparazioni da realizzare tra olii, incensi, pozioni, polveri, sigilli da tracciare e talismani da preparare.

Riti e formule magiche nel medioevo
Contiene oltre 80 pratiche tra riti, incantesimi, sortilegi, talismani, quadrati magici, che spaziano dalla Magia popolare alla Magia dotta.

I rituali descritti in questi testi sono ancora praticabili in quasi tutti i casi.

Copyright © 2017 Aradia Edizioni

Questo articolo può essere liberamente condiviso, linkato, rebloggato, ma non può essere copiato o trascritto (con il solito copia e incolla) fuori dal blog di Aradia Edizioni.

La magia degli antichi